Sonetaula

Anno 2007
Durata 157
Origine BELGIO, FRANCIA, ITALIA
Genere DRAMMATICO

Tratto da romanzo omonimo di Giuseppe Fiori (ed. Einaudi)

Produzione
ANDREA OCCHIPINTI E GIANLUCA ARCOPINTO PER LUCKY RED,HAUT ET COURT, ARTEMIS S.A.

Regia Salvatore Mereu
Attori Francesco Falchetto (Sonetàula), Manuela Martelli (Maddalena) Serafino Spiggia (Cicerone),
Giuseppe ‘Peppeddu’ Cuccu (Zio Giobatta)
Soggetto Giuseppe Fiori
Sceneggiatura Salvatore Mereu, Ivan Casalgrandi, Vittorio Omodei Zorini, Vladan Radovic
Fotografia Vladan Radovic Vittorio Omodei Zorini, Massimo Foletti, Ivan Casalgrandi
Musiche Enzo Favata
Montaggio Stefano Campus, Paola Freddi
Scenografia Marianna,Sciveres
Costumi Loredana Buscemi

Trama
Pochi anni prima dello scoppio della II Guerra Mondiale, il dodicenne Sonetàula vive a Orgiadas, in provincia di Nuoro, nell’entroterra brullo della Sardegna arcaica, dove muri in pietra e una coperta per dormire è quanto gli offre la vita di pastore. Suo padre è stato mandato al confino ad Ustica ingiustamente accusato di omicidio, e il ragazzo è affidato alle cure del nonno Cicerone e dello zio Giobatta. Schivo e diffidente, Sonetàula trascorre le sue giornate a pascolare le pecore sulle spianate riarse e spazzate dal vento finché, all’età di 18 anni, un drammatico avvenimento cambia per sempre la sua vita e, datosi alla macchia, si congiunge ad una banda criminale. Nel frattempo la guerra è finita, e gli abitanti dei remoti villaggi della Sardegna iniziano a conoscere i primi benefici dell’era moderna, come ad esempio la corrente elettrica. Tra loro ci sono anche Maddalena e Giuseppino che non esitano ad accettare i cambiamenti che sta subendo la loro terra.

Critica
Sonetaula, attesa opera seconda di Mereu dopo il premiato esordio Ballo a tre passi del 2003, nasce dall’adattamento dell’omonimo romanzo di Giuseppe Fiori e si impone con tutti i suoi 157′ di assoluta bellezza visiva e auditiva essendo interamente in lingua sarda. Sceneggiata dallo stesso regista, che ha voluto protagonista un quindicenne esordiente non attore, la pellicola rivela già  dalle prime sequenze l’eredità  desetiana e olmiana di cui si è nutrito il cineasta originario di Dorgali, nel nuorese.” (Anna Maria Pasetti, Il Riformista, 13 febbraio 2008)

“Mereu rievoca la drammatica parabola di un ragazzo condannato da un incolmabile senso di privazione e dalla forza delle tradizioni, ma tratteggia anche un riuscito affresco della Sardegna di quell’epoca facendo parlare i personaggi del film solo in stretto dialetto.” (Gherardo Ugolini, L’Unità, 13 febbraio 2008)

“Sempre sui volti dei personaggi, la cinepresa è chiave d’interpretazione del loro universo interiore. Sonetaula esce sottotitolato in italiano al cinema e doppiato in televisione. Da non perdere.” (Salvatore Trapani, Il giornale, 7 marzo 2008)

Sonetaula, un piccolo grande film… Tratto dal capolavoro di Giuseppe Fiori, biografo di Gramsci e Berlinguer, racconta di Zuanne (Francesco Falchetto, esordiente con faccia da cinema), dodicenne a cui viene strappato il padre Lazar Ristovski (10 minuti che valgono il film per l’attore di Kusturica), incarcerato per un fatto mai commesso. Seguiamo la crescita, fisica, psichica, etica di questo giovane pastore sardo che cresce nella rabbia per una feroce ingiustizia, privata e pubblica … Mereu, già ottimo con Ballo a tre passi, si conferma regista di razza, raccogliendo la sfida di una storia che è epica, quasi una tragedia greca, e privatissima allo stesso tempo, che è classica, persino nella struttura narrativa, e moderna, tanto da richiamare due recentissimi capolavori come Daratt e Babel , anche nella scelta dei luoghi di ruvida bellezza, come i visi di tutti gli attori.
(Boris Sollazzo, da Liberazione, 7 marzo 2008)