Libri e film 2020 DA DEFINIRE

Libri

L’infelicità italiana

“L’infelicità italiana. Vademecum sull’accoglienza, i migranti e noi” di Maurizio Braucci. Il racconto, sottoforma di viaggio in motocicletta da Napoli a Riace, racconta il sistema dell’accoglienza e quel sentimento d’infelicità che domina nel Paese: Perché siamo così infelici? E cosa significa la nostra infelicità nel rapporto con gli altri? Il libro dello scrittore e sceneggiatore Maurizio Braucci prova a sondare il sentimento che gli italiani provano in relazione a ciò che sta avvenendo nell’ambito dell’immigrazione. Secondo Braucci, che si è mosso in motocicletta per il Sud Italia nel suo intento di carotare la realtà delle migrazioni nel nostro Paese, è necessario capire come gli italiani riflettono il proprio malessere nell’ambito dell’accoglienza agli stranieri e nel modo in cui vediamo e trattiamo gli altri. “Da scrittore -ha dichiarato l’autore ho avvertito la responsabilità di offrire a chi ne fosse interessato delle delucidazioni, degli elementi per prendere coscienza della situazione d’oggi, dei punti di riferimento su cui riflettere”.

Maurizio Braucci, è scrittore e sceneggiatore, vincitore quest’anno dell’Orso d’argento per la migliore sceneggiatura con il film La paranza dei bambini, insieme a Claudio Giovannesi e a Roberto Saviano, al Festival internazionale del cinema di Berlino.

Il presidente addormentato

Un romanzo sulla gloria pubblica e sulla miseria privata, sulla passione politica che rende tutto immobile se non si alimenta. Per la prima volta nella storia d’Italia a ricoprire la più alta carica dello Stato è una donna, Anita Bertoli. Colpita da un grave malessere viene ricoverata in ospedale. Da quel momento il Paese si paralizza: senza la sua approvazione, il Governo non può operare, e le cariche dello Stato, per tornaconto o ignavia, non fanno niente per risolvere lo stallo creatosi. Alla sua vita (il difficile rapporto con il padre, partigiano e politico influente; la madre Kate, l’Americana; l’intenso rapporto con Aldo, vecchio collaboratore di Bertoli) si intreccia quella di un corazziere incaricato di vegliarla durante la degenza. Un romanzo politico che interseca pubblico e privato, memorie personali e storia collettiva, che riesce a parlare dell’apatica stasi di un Paese, senza retorica e sensazionalismi ma quasi con rassegnato e mesto pudore. Gianni Caria dipinge con efficaci pennellate un’Italia meschina ed egoista, dove ogni mossa nello scacchiere politico è condotta sul filo di una sconcertante ambiguità.”

Gianni Caria, (Sassari, 1960) magistrato, è attualmente procuratore della Repubblica di Sassari. Il suo primo romanzo, “La badante di Bucarest”, ha vinto il Premio Giovani Lettori – Memorial Gaia di Manici Proietti 2013 a Perugia.

Il padrino dell’antimafia

Nel suo ultimo libro “Il padrino dell’Antimafia. Una cronaca italiana sul potere infetto”, pubblicato dalla neonata Zolfo Editore, Attilio Bolzoni racconta il lavoro di indagine sulle vicende giudiziarie che vedono protagonista Calogero Antonio Montante, detto Antonello, siciliano di Serradifalco (Caltanissetta). Figura ambivalente la sua, simbolo della legalità per Confindustria e a capo di una centrale clandestina di spionaggio, che si muove tra affari e patti indicibili.A Montante vengono imputati reati come corruzione di esponenti delle forze dell’ordine, delitti contro la pubblica amministrazione e accesso abusivo a sistema informatico. La sua storia alza il velo su un pezzo d’Italia dalle connessioni pericolose e trasversali.

Il volume rivela inoltre un intrigo nella già complicata matassa degli eventi. Qualcuno sospetta che nelle mani di Montante siano finite le registrazioni delle conversazioni fra l’ex Capo dello Stato Giorgio Napolitano e l’ex ministro Nicola Mancino. In particolare i quattro colloqui agli atti del processo di Palermo sulla trattativa Stato-mafia che la Corte Costituzionale aveva ordinato di distruggere.

Attilio Bolzoni è un giornalista di “Repubblica” che dalla fine degli anni Settanta racconta la mafia e la Sicilia. Ha pubblicato con Giuseppe D’Avanzo Il capo dei capi (Mondadori, 1993). Con Saverio Lodato C’era una volta la lotta alla mafia (Garzanti, 1998). Ha scritto anche: Parole d’onore (BUR-Rizzoli, 2008) e Faq Mafia (Bompiani, 2010). Per Melampo editore è autore di Uomini soli (2012) e curatore della collana “Mafie” (2018).

Concerto

Storie liberate

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Film

Diario di tonnara

Regia di Giovanni Zoppeddu. “Diario di Tonnara” Il documentario prende ispirazione dall’omonimo libro Diario di Tonnara dello scrittore Ninni Ravazza. La storia racconta i borghi, le comunità e le avventure che hanno scandito la vita quotidiana dei pescatori del tonno. Una comunità che si sviluppa sul mare e che dal mare mutua le leggende, i riti magici e la sacralità. Diario di Tonnara è un documento che dipinge a tinte oniriche ma fortemente realistiche un mondo destinato ad essere relegato nel cantuccio della tradizione. Un universo fatto di racconti, di storie tramandate di generazione in generazione e di una ritualità che oggi fatica ad essere ricordata. Rais e tonnaroti, offrono, in Diario di Tonnara, lo spunto per descrivere la Sicilia del mare, quella ancorata alla tradizione, fatta di valori primordiali e nobili dei quali, ancora, si sente l’eco in tutta l’Isola ed oltre.
In queste due giornate ci sarà la possibilità di argomentare e discutere sulle impressioni che vengono generate dalla visione dei documentari con Francesco Curreli, un ricercatore e una guida di pesca, esperto dell’ambiente marino.

Il polo opposto

Cosa può spingere una donna a fare strage della propria famiglia? Quali motivazioni possono esserci dietro a una tragedia dai contorni sempre molto difficili da spiegare? Il regista Giorgio Amato in questo cortometraggio definisce il profiler della protagonista sintetizzando in un unico personaggio le motivazioni più ricorrenti che spingono le madri a compiere un gesto tanto assurdo quanto apparentemente contro natura. Dopo aver ucciso suo marito e sua figlia, Marta è in prigione e tenta il suicidio. Per questo motivo la famiglia di Marta ha incaricato uno psichiatra di prendersi cura di lei. Per aiutarla ad elaborare quanto accaduto, lo psichiatra sottopone Marta ad una seduta di ipnosi, che la aiuterà ad elaborare le ragioni che l’hanno portata ad uccidere la sua famiglia.

Come se non ci fosse un domani

“Come se non ci fosse un domani” è un film comico a episodi che esplora le sfaccettature umane di chi si ritrova a percepire la sensazione di non avere più un futuro.
Otto storie di ordinaria disperazione i cui protagonisti giunti al bivio dell’esistenza, per non perdere tutto, decidono di ribaltare il tavolo compiendo una scelta peccato sia la scelta sbagliata!
Il film è uno spaccato della realtà sociale italiana attuale, narrata dal punto di vista privilegiato di un’isola del Mediterraneo, periferia d’Europa e d’estate centro del mondo.

La paranza dei bambini

l film  è tratto dal terzo libro di Roberto Saviano, lo scrittore napoletano costretto a vivere sotto scorta dal 2006, quando sono state fatte serie minacce alla sua vita da parte di esponenti del clan dei casalesi, da lui denunciati con nome e cognome.

Un gruppo di ragazzi pronti a sparare, spacciare, derubare, uccidere, tutto pur di prendere il potere. I loro soprannomi sono apparentemente innocenti (Maraja, Pesce Moscio, Dentino, Lollipop, Drone), ma non esitano a salire sul motorino per compiere i crimini peggiori nel nome del dio denaro. Avere il controllo dei quartieri è tutto, urge sottrarli agli avversari, ogni mezzo è quello giusto secondo la non-legge della strada.

Il flauto magico di piazza vittorio

Nel film “Il Flauto Magico di Piazza Vittorio” la celebre opera di Mozart viene reinterpretata dalle diverse culture musicali che abitano a Roma Piazza Vittorio. I registi Mario Tronco e Gianfranco Cabiddu raccontano un luogo dove vicende e personaggi si incontrano e si trasformano, arricchendosi e sintetizzando in un unico capolavoro tradizioni tra loro molto distanti. Il Flauto Magico torna a vivere in una nuova veste e in un nuovo sound, quello dell’Orchestra di Piazza Vittorio che spazia dal reggae alla classica, dal pop al jazz, attraverso tradizioni e culture musicali di tutto il mondo. Muovendosi da un genere all’altro, viaggiando con le note tra paesi lontani, prendono vita incontri e sincretismi unici. L’intero film si svolge all’interno dei giardini della piazza, che durante l’orario di chiusura serale viene animata da papà, operai, babysitter e bambini, che per magia si trasformano in principi, maghi, regine e sacerdoti. Tra i volti noti chiamati a interpretare i fiabeschi personaggi mozartiani spicca quello di Fabrizio Bentivoglio qui nel ruolo di Sarastro e in veste anche di produttore.

Blue Planet

Quelli di Blue Planet sono più che  documentari, sono esperienze uniche e  immersive. Realizzati con un dispiegamento massivo di camere in ultra HD e droni che effettuano spettacolari riprese mai viste in passato, porta l’esperienza dello spettatore ad un livello mai raggiunto prima. Lo storytelling è quello tipico dei documentari naturalistici marchiati BBC, raccontati dalla voce del famoso naturalista David Attenborough, che rende questi documentari apprezzabili anche ad un pubblico non scientificamente esperto e ad avvicinarli al mondo misterioso della vita al di sotto della superficie degli oceani.

Il sogno di una guida di Pesca

Da un’idea di Francesco Curreli e regia di Daniele Macis.
In questo documentario viene raccontata la storia di Francesco Curreli, biologo marino e guida di pesca. Il protagonista racconta in prima persona ciò che lo ha portato a dedicare la propria vita alla ricerca nel campo della pesca ricreativa e come sia riuscito a conciliare l’amore per l’ambiente e per la Sardegna con la passione per la pesca. Il documentario si pone l’obbiettivo di raccontare come la pesca ricreativa possa essere una fonte di turismo destagionalizzato ma allo stesso tempo un’attività completamente ecosostenibile.