Rassegna 5 registe per 5 film – anteprima festival Pensieri e Parole
mar | 31-lug | «L’uomo con la lanterna» di Francesca Lixi |
mer | 01-ago | «Die dünnen Mädchen (le ragazze esili)» di M.Teresa Camoglio |
gio | 02-ago | «I film di famiglia» di Serena Nono |
ven | 03-ago | «A.L.B.E. A Life Beyond Earth» di Elisa Fuksas |
DOM | 05-ago | «Amori che non sanno stare al mondo» di Francesca Comencini |
Cinearena e Moderno Cityplex presentano
“Cinque registe per cinque film” – anteprima del Festival “Pensieri e Parole – libri e film all’Asinara”
Una rassegna cinematografica declinata interamente al femminile
31 luglio – 5 agosto Palazzo Ducale
Sassari: Aspettando “Pensieri e parole libri e film all’Asinara” che si svolgerà come di consueto nell’isola-parco dal 7 al 26 agosto, Cinearena e ModernoCityplex presentano un’anteprima del festival dal titolo “Cinque registe per cinque film”. La rassegna cinematografica declinata interamente al femminile trasformerà Il cortile di Palazzo Ducale dal 31 luglio al 5 agosto in un cinema a cielo aperto con titoli in prima visione regionale. Alle proiezioni (ore 21, ingresso € 5) saranno presenti le registe che presenteranno al pubblico i loro lavori insieme ad altri ospiti tra cui il direttore della fotografia Michael Bertl, il musicologo Gian Nicola Spanu, Stefano Pierpaoli di Cinemanchìo e Maria Giovanna Masala dell’associazione Canne al Vento.
L’iniziativa è realizzata grazie al patrocinio del Comune di Sassari e al sostegno di MIBAC, Assessorati allo Spettacolo e Turismo della Regione Sardegna, Fondazione di Sardegna, Sardegna Film Commission.
Si parte martedì 31 luglio con “L’uomo con la lanterna” un documentario di creazione diretto da Francesca Lixi e ambientato tra la Sardegna e la Cina negli anni ’20. Protagonista della vicenda un bancario sardo, Mario Garau (zio della regista) che viene distaccato in Cina dal Credito Italiano per lavorare come funzionario della “Italian Bank of China”, negli uffici di Tientsin e di Shanghai. “Quando ero bambina, giunsero alcuni bauli che appartenevano a mio zio -dice Francesca Lixi- pieni di cimeli, filmati 8mm e foto. Questi oggetti esotici, e le poche notizie che avevo su questo parente, hanno ingombrato per decenni la mia fantasia e mi hanno spinto a fare numerose ricerche intorno a questa figura misteriosa.Ho provato a viaggiare con lui, per scoprire se fosse possibile raccontare e comprendere la complessità delle vite degli altri attraverso le vicende che ne hanno segnato l’esistenza, scoprendo i frammenti dell’intreccio che si nasconde tra la nostra vita e quella delle persone, reali o immaginarie, che ci hanno formato”.
Mercoledì 1 agosto la rassegna prosegue con “Die dunnen Madchen” (Le ragazze esili) della regista Maria Teresa Camoglio che affronta il tema dell’anoressia. Il rifiuto del cibo fino a una morte per fame è una deliberata autodistruzione pubblica ed è il più sintomatico di tutti i mali di un mondo caratterizzato dall’abbondanza e dall’eccesso. Il film non parla di modelle, moda, celebrità o successo è piuttosto un grido di aiuto, interpretato da ragazze della porta accanto e riguarda la loro agonia, la loro battaglia, la loro sofferenza per l’anoressia. Il film cerca di offrire uno sguardo sulle ragioni e sulle condizioni della loro anima, e sulla terribile autodistruzione a cui si conducono da sole. “Tutto nasce da un incontro con alcune donne in un ospedale dove si curano i disordini alimentari. Alcune erano ricoverate da qualche giorno-dice Camoglio- altre da molto tempo. Alcune abbandoneranno la terapia, altre saranno dimesse, altre continueranno a entrare e uscire dall’ospedale. Per tutte però questo male le accompagnerà tutta la vità. La malattia varia nelle cause, nelle modalità in cui si presenta e nel suo decorso. E le donne colpite arrivano da ambienti diversi, hanno modi differenti di reagire e di prendere coscienza della propria situazione. Hanno solo in comune “un’anima affamata in un corpo che muore di fame”.
Il terzo appuntamento giovedì 2 agosto è con il documentario di Serena Nono dal titolo “I Film di famiglia”. La figlia del musicista Luigi Nono indaga sul padre e la sua ricerca artistica. Scandagliando vecchi filmini in super8, la regista si immerge nella memoria della sua famiglia. Tra partite di calcio e ping pong in giardino, da Venezia ai viaggi in Russia e Sud America, il musicista e compositore – uomo del suo tempo”, come amava definirsi – si rivela in un ritratto inedito, attraverso la sua arte ma anche il suo privato. Nel segno di una ricerca artistica che non può prescindere dall’impegno politico.
Si cambia completamente genere venerdì 3 agosto con la pellicola “Albe – A Life Beyond Earth” un viaggio a Roma tra i cacciatori di Ufo diretto da Elisa Fuksas.“Ogni sera sette persone scrutano il cielo -dice Fuksas- alla ricerca degli alieni. C’è chi è stato rapito tre volte e chi sente le loro voci nella testa, perché l’universo non finisce con gli esseri umani” Di questo sono convinti i personaggio del documentario che tra avvistamenti, debiti karmici, macchinari che decriptano messaggi dei “fratelli cosmici”, i conduce antropologicamente nei meandri di una Roma insolita, in un insolitop viaggio, a metà tra cielo e terra, normale e paranormale.
La rassegna si conclude domenica 5 agosto con “Amori che non sanno stare al mondo” di Francesca Comencini. La proiezione è accessibile per le persone con disabilità sensoriale grazie alla collaborazione con il progetto Cinemanchìo, che propone la resa accessibile grazie a tecnologie e sistemi di adattamento ambientale che consentano alle persone cieche, ipovedenti, sorde, ipoudenti e persone nello spettro autistico la visione dei film nelle sale cinematografiche..Il film è una commedia sentimentale che racconta con ironia e lucidità il modo in cui le donne affrontano la fine di un rapporto e un nuovo inizio. “Quando si cercano le parole per rovesciare l’assetto delle cose, quando ci si lancia come delle Don Chisciotte impazzite contro la fine degli amori, si è disperate ma anche molto buffe – ha dichiarato Comencini -. Ho cercato di raccontare questo-di creare un personaggio femminile non vittima, seppure sofferente, un personaggio irritante e tenero, scomodo, combattivo. Con lei, intorno a lei, tanti altri personaggi femminili, tasselli di uno stesso mosaico, donne che cercano un altro modo possibile di stare al mondo. In mezzo un uomo, affascinante, che sembra vicino, vicinissimo, ma è ancora lontano: troppo impaurito, troppo guardingo di fronte a tanto disordine e a tanto cercare”.