RAZZABASTARDA
di Alessandro Gassman (2012)
Durata: 106′
Genere: drammatico
Paese: Italia
Produzione: DAP Italy, Cucchini, Moviemax; in collaborazione con Rai Cinema
Roman (Alessandro Gassman) è un migrante rumeno giunto in Italia trent’anni fa. La sua esistenza non è riuscita a districarsi dai giri dello spaccio di cocaina e dagli ambienti della piccola delinquenza. Ma Roman ha un sogno a cui non è disposto a rinunciare per niente al mondo: dare a suo figlio Nicu (Giovanni Anzaldo), che ha allevato senza madre, un’esistenza diversa e migliore. Ma può davvero un ragazzo che ha respirato fin dal suo primo vagito quell’ambiente e quelle dinamiche desiderare di essere qualcosa di diverso?
Il film è l’adattamento cinematografico della pièce teatrale tratta dal testo “Cuba and His Teddy Bear” di Reinaldo Povod, portata in scena in Italia con il titolo “Roman e il suo Cucciolo” dallo stesso Alessandro Gassman.
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ANCHE SE NON SONO GIGLI
di Gianluca Nieddu (2013) (cortometraggio)
Genere: drammatico
Paese: Italia
Il racconto della speranza disillusa in ciò che accadrà, una volta fuori dal carcere. Da una parte l’anelito ad una vita normale; dall’altra il timore, come dice Tore, uno dei detenuti, “di non sapersi relazionare civilmente”. Il film è il risultato del laboratorio cinematografico organizzato dal Centro Servizi Culturali di Macomer insieme ai detenuti del Carcere di Macomer.
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TUTTI CONTRO TUTTI
di Rolando Ravello (2013)
Durata: 100′
Paese: Italia
Produzione: Fandango, in collaborazione con Warner Bros. Italia
Un giorno di festa: la prima comunione del figlio Lorenzo, con tutta l’agitazione che accompagna un giorno così, in un modesto appartamento di periferia. Il vestito buono, il rinfresco per festeggiare con i parenti un grande avvenimento. Chi avrebbe mai potuto pensare che, tutti allegri dopo la cerimonia, Agostino, sua moglie Anna, il caustico Nonno Rocco, i due figli Erica e Lorenzo accompagnati da tutta la famiglia del cognato, Sergio, Romana e i loro figli Rossana e Luca, arrivati sul pianerottolo, avrebbero trovato la porta chiusa, la serratura cambiata e degli sconosciuti dentro la propria abitazione? Gli avevano rubato casa, pratica diffusa nei palazzoni popolari delle nostre città. Inizia così una guerra epocale e tragicomica tra poveri, o forse tra nuovi poveri, per la riconquista di un diritto inalienabile: il diritto alla casa. Il film è tratto dall’opera teatrale “Agostino”.
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LA CULTURA SI MANGIA
di Bruno Arpaia, Pietro Greco (Guanda, 174 pp, 2013)
La cultura è un bene di lusso? La classe dirigente italiana non ha dubbi: non si mangia e quindi non serve. O, secondo altri, è bella e utile ma non possiamo permettercela. Risultato bipartisan: tagli. Dal 2,1 per cento della spesa pubblica nel 2000 allo 0,2 di oggi, e un’Italia avvitata nella più infelice delle decrescite. E invece si dà il caso che la cultura sia, ovunque, il motore dello sviluppo, come dimostra questo pamphlet documentato, battagliero, propositivo. Gli autori sfatano miti tossici: non è vero che il nostro Paese può vivere di passato e di “patrimonio artistico”. Forniscono coordinate utili: dal 2007, in piena crisi, l’occupazione nelle industrie culturali italiane è cresciuta in media dello 0,8 per cento l’anno. Analizzano esempi virtuosi, dal New Deal alla rinascita di Bilbao, dal miracolo artistico della Ruhr alla riscoperta scientifica di Trieste. E offrono idee concrete per una rivoluzione della struttura produttiva del Paese, un progetto di sviluppo fondato sulla conoscenza. Spunti indispensabili per la classe politica, che ha il compito di guidare fuori dalla crisi un Paese sempre più confuso, ignorante e (quindi) povero.
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