di Chiara Gamberale (Mondadori)
Uno dei casi della vita, un momento triste, diventa l’occasione forse a lungo cercata per ricucire un filo che si era spezzato: Amanda, che ha amato perdutamente Tommaso e lo ha lasciato senza spiegazioni da dodici anni, scrive una mail di condoglianze che è anche un messaggio nella bottiglia: come stai, dove sei, chi sei diventato? E, soprattutto: l’hai trovata, tu, mio antico grande amore, la Ricetta per la Felicità? Tommaso risponde, prima cauto, poi incapace di resistere alla voce di un passato bruciante che si fa viva e presente domanda. Tommaso è sposato, ha un equilibrio che pare felicità. Amanda no, vive sola e alla ricerca di una compiutezza senza rimpianti: quell’alchimia misteriosa che solo gli altri, accanto a noi, sembrano trovare, ma che a noi è quasi sempre preclusa. Forse solo l’antico amore, oggi ritrovato, può offrire la chiave della gioia senza compromessi.
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SIAMO NOI, SIAMO IN TANTI: RACCONTI DAL CARCERE
di Antonella Bolelli Ferrera (Eri)
Questo libro accoglie venti storie dal carcere, accompagnate dalle note di lettura di venti fra scrittori, intellettuali, scienziati. Sono vicende di sgomento e di rabbia, di sofferenza e di rassegnazione, anche di ritrovata chiarezza. Uomini e donne – di diversa età, di diversa provenienza, che scontano condanne – alcune per l’intera vita – raccontano le ragioni e i casi che li hanno portati al crimine e alla condanna, denunciano la condizione carceraria spesso disumana. Sono storie di delitti, di ruberie, di droga, di famiglie smembrate, di figli lasciati bambini. Sono storie generate da una società triste e deforme. Le scritture che ne vengono, tutte col vigore e l’efficacia della confessione e del chiarimento, conducono dentro realtà difficili e complesse. Grazie alla scrittura, ognuno dei venti autori, si fa attore e testimone della propria esistenza e per questo, dal chiuso di una cella, chiama e significa la sua libertà.
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TROPPE COINCIDENZE
di Giuseppe Ayala (Mondadori)
“Ho vissuto negli ultimi trent’anni una striscia di tempo che mi sembra ancora appartenere alla cronaca. Alludo ai giorni in cui gli eventi della politica si intrecciarono con quelli criminali, sino al punto da marchiare la gran parte dei percorsi che hanno segnato il destino del paese.” Le stragi del 1992, oltre a strappare a Giuseppe Ayala due colleghi e amici, apparvero come un punto di svolta. La grande occasione di un rinnovamento politico e istituzionale. Nel 1993 esplosero le bombe di Roma, Firenze e Milano, lasciando sul campo morti, misteri e nuove inquietanti domande. Fu solo di Cosa Nostra la responsabilità delle stragi del 1992 e del 1993? Perché la mafia decise di rinunciare all’attacco allo Stato? Ayala ripercorre i suoi anni in Parlamento a partire dal 1992, ricostruisce le troppe coincidenze che hanno caratterizzato le relazioni tra mafia, “poteri occulti” e politica, disegnando un quadro opaco che coinvolge criminalità mafiosa e pezzi deviati dello Stato.
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PIÙ ALTO DEL MARE
di Francesca Melandri (Rizzoli)
Selezionato nella cinquina finalista del Campiello 2012
L’Isola dell’Asinara si scorge da lontano. Il mare ha il colore del verderame, la macchia tutt’intorno emana un profumo speziato, i raggi del sole, anche ora che l’estate è finita, scaldano i pochi passeggeri arrivati con la motonave. Tra loro ci sono Luisa, gambe da contadina e sguardo tenace, e Paolo, ex professore di filosofia con un peso nel cuore. Salgono su un furgone, senza smettere di fissare le onde. Quella bellezza però non li culla, li stordisce. Non sono in vacanza. Sono diretti al carcere di massima sicurezza dell’Isola: lei, oltre il vetro del parlatorio, vedrà un marito assassino, lui un figlio terrorista. Ogni volta le visite acuiscono il senso di lutto che li avvolge. E sono soli nel dolore: siamo alla fine degli anni Settanta e per loro non ci può essere pietà pubblica. Il maestrale li blocca sull’Isola dove li scor ta Nitti, un agente carcerario che cela un’inaspettata verità. Dopo il loro incontro, le esistenze di Paolo e Luisa non saranno più le stesse. Con questo romanzo Francesca Melandri continua la sua ricerca tra gli interstizi della storia, raccontandoci anni che pesano anche se li vogliamo lontani, inattuali. Il suo sguardo recupera le vite dei parenti dei colpevoli, vittime a loro volta ma condannate a non essere degne di compassione. E le accompagna fino a una notte in cui i destini che sembravano scritti si prendono la loro rivincita.
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LA BADANTE DI BUCAREST
di Gianni Caria (Robin)
Maria, ex insegnante licenziata per esubero con due figli adolescenti, è costretta a lasciare un’Italia che, a seguito del tracollo economico, si trova ora nelle stesse condizioni dei paesi dell’est. Va a Bucarest per lavorare come badante, in una casa borghese di nuovi ricchi: deve assistere un anziano bloccato a letto. Un po’ alla volta tra i due si instaura un rapporto particolare.
La badante di Bucarest è una storia di riposizionamento sociale e psicologico, in cui la protagonista riflette sugli inganni culturali della società, sulla colpa, sul rapporto con il marito e i figli, sul nuovo classismo o razzismo dei romeni, dove non mancano situazioni e pensieri intrisi di amara ironia.
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IL TRONO VUOTO
di Roberto Andò (Bompiani)
Vincitore del Premio Campiello 2012 come Opera Prima
Il segretario del maggiore partito d’opposizione, Salvatore Oliveri, dopo il crollo dei sondaggi e l’ennesima, violenta, contestazione, decide di scomparire e si rifugia in segreto a Parigi, in casa di un’amica che non vede da trent’anni, Danielle, una segretaria di edizione conosciuta all’epoca in cui ancora accarezzava l’idea di fare il regista. Unici, e parziali, depositari della scomoda verità, Andrea Bottini, collaboratore di Oliveri, e Anna, la moglie dell’onorevole, in realtà continuano ad arrovellarsi sul perché della fuga e sulla possibile identità di un eventuale complice. Bottini propone ad Anna di usare il fratello gemello di Oliveri, un filosofo geniale segnato da una depressione bipolare, come sostituto dello scomparso. Il filosofo si trasferirà a casa sua, avviando uno strano mènage e un’involontaria carriera politica. Un affresco sull’Italia di oggi, una favola filosofica sulla politica e i misteri della vita.